"Ragazzi, svegliamoci a prendere il volo per Debrecen. Sono meno di 20€ tra andata e ritorno. Deve essere un'offerta imperdibile, prenotiamo!"
Eravamo a fine ottobre e il prezzo stracciato del volo non ha fatto che accelerare una decisione scontata: Arianna avrà il tifo che si merita ai Campionati Europei di Short Track di Debrecen, i tredicesimi della sua carriera.
Il palmares europeo di Arianna è sensazionale: sul podio della manifestazione in 10 edizioni su 12, record di vittorie (7) in condivisione con la bulgara Evgenija Radanova), ben 22 medaglie individuali conquistate.
Le brillanti prestazioni nelle tappe di Coppa del Mondo di Salt Lake City e Nagoya inseriscono di diritto Arianna nel ventaglio delle favorite del campionato, insieme all’olandese Schulting (campionessa europea e mondiale in carica), alla compagna di nazionale Valcepina e alla rientrante Christie.
Dopo aver ospitato i Campionati Mondiali del 2013, l’arena Fȍnix Hall di Debrecen è di nuovo l’epicentro dello Short Track europeo.
La seconda città più grande dell’Ungheria, densa di edifici in stile neoclassico, barocco e art nuveau, è all’apparenza tranquilla e riservata, ma in grado di offrire al turista diverse possibilità di svago tra ruin pub e interessanti esperienze gastronomiche.
Il piccolo aeroporto internazionale, a 10 minuti dal centro città, accoglie il nostro aereo – talmente vuoto che mi sono concesso un sonnellino occupando una fila intera di tre posti - quando scocca la mezzanotte di sabato.
Io e Ale inauguriamo la trasferta con una Soproni (birra nazionale ungherese) in un pub del centro; la mattinata successiva viene invece sfruttata per un rapido giro del centro storico, il cui simbolo è la Nagytemplom (Chiesa Grande), luogo di culto protestante più grande di tutta l’Ungheria.
Arriviamo alla Fȍnix Hall con largo anticipo.
Nel briefing mattutino avuto con Arianna al suo hotel, ci ha rivelato che sono previsti per il week-end circa 4000 spettatori che faranno un tifo sfegatato per i fratelli Liu e le "locali" Locket e Jaszapati.
Condividiamo il nostro settore con i tifosi olandesi e capisco sin da subito che tanto gli spalti quanto la pista di ghiaccio si trasformeranno in un ring da combattimento.
La finale dei 1500 metri è teatro del primo confronto diretto tra Arianna e Suzanne Schulting.
Quando mancano 5 giri alla fine l'olandese anticipa tutti e schiaccia sull’acceleratore. Provano ad inseguirla la tedesca Seidel e Arianna, che con il passare dei giri aumenta in progressione il suo ritmo. La rimonta è solo parziale: 1-0 Olanda, con la medaglia d’argento di Arianna che lascia ben sperare per il prosieguo del campionato.
I quarti di finale dei 500 seguono a ruota.
La batteria di Arianna è sulla carta semplice; semplice ma non scontata, in fondo stiamo sempre parlando di uno sport imprevedibile come lo short track.
Petra Jaszapati, galvanizzata dal tifo di casa, nel tentare un improbabile sorpasso ad Arianna finisce col farle un’entrata da kamikaze.
Risultato finale? #tuttigiùperterra, una serie di biiiiiiiip dagli spalti e il ricorso alla VAR per decretare la squalifica dell’ungherese e l’avanzamento di Arianna.
Se i Campionati Europei di Debrecen avessero un loro testo narrativo, questo episodio sarebbe indubbiamente lo spannung, ovvero il momento di massima tensione, cruciale per la storia.
L'entrata della Jaszapati relega Arianna in quinta corsia di una semifinale in cui dalle prime due partono proprio Schulting e Valcepina, specialista della distanza.
In cuor nostro speriamo in un miracolo, ma come dice papà Renato "nei 500 la posizione di partenza è tutto".
Ad Arianna non riesce la magia: Schulting fa 2-0 vincendo anche i 500.
C'è sempre però una caratteristica ricorrente di queste trasferte: il sorriso di Arianna non manca mai.
Basta una pizza tutti insieme al Bonita Bisztro e un caffè da Starbucks per essere subito proiettati con positività alla seconda giornata di gare.
Viviamo la finale dei 1000 metri con molto relax.
Siamo consci che solo un miracolo potrebbe riaprire il campionato. E allora conserviamo questo miracolo per la prossima volta: il triplete della Schulting le da la certezza del titolo europeo mentre Arianna porta a casa il secondo metallo del weekend, questa volta di bronzo.
La 3000 superfinal disputata qualche minuto più tardi serve per dimostrare che nessuno può togliere ad Arianna la medaglia d'argento finale: grande azione a 4 giri dalla fine e vittoria davanti alle altre top 9 della classifica.
E poco importa se nella finale della staffetta l’Olanda ci beffa ancora per pochi centimetri, marcando il punto del definitivo 4-1.
Noi torniamo a casa con la consapevolezza che la terza vita sportiva di Arianna ha ripreso perfettamente il filo lasciato dalle precedenti.
Non dimentichiamoci che il tempo è un grande autore: trova sempre il finale perfetto.
Non ci resta che attenderlo.
Sorridendo come Arianna ci ha insegnato.