"Ragazzi, quest'anno ci sono gli Europei a Torino! Ce la facciamo a riempire un pullman?"
“Mah, forse un pullman pieno non riusciamo a farlo. Però la trasferta la organizziamo di sicuro!”
E’ fine settembre. La notizia che Torino avrebbe ospitato l’edizione 2017 dei Campionati Europei di Short Track era già stata ufficializzata dall’ISU da qualche mese.
Già, Torino.
La memoria va a quel febbraio di 11 anni fa.
Ricordo un gran fermento alla fermata del bus a Polaggia, con Alessandro e molti altri amici che nel pomeriggio sarebbero partiti alla volta del capoluogo piemontese.
Ricordo la mia vecchia televisione in sala sintonizzata su Raidue, Via Postalesio deserta e un lunghissimo silenzio tra il termine della finale della staffetta femminile e il responso dei giudici:
“Medaglia di bronzo per l’Italia!” – urlò improvvisamente lo speaker del Pala Vela.
I 15 anni di Arianna entravano di prepotenza nella storia dello Short Track.
Ricordo il suono di qualche clacson, i tricolori sui balconi di Berbenno e una grande fiaccolata per le vie del paese.
“Ci siamo tutti. Autista, possiamo andare!”
Conto i posti liberi sul pullman: 4. Tenendo conto che Maria sale a Morbegno e Tommy a Desio, la trasferta può considerarsi (quasi) sold-out.
Quattro ore di viaggio, rapida sistemazione al Bq Hotel La Darsena di Moncalieri e via, tutti al Pala Vela. Maria Luisa e Renato, arrivati a Torino già il giorno precedente, hanno riservato uno spicchio di stadio tutto per noi: berrettino verde in testa (preparato con tanto amore da alcune signore di Castione), bandierina dell’Italia in mano e tutti in piedi a cantare l’inno di Mameli.
Gli Europei hanno inizio.
Le semifinali dei 1500 metri proiettano subito Arianna e la compagna di nazionale Lucia Peretti in finale. I 13 lunghi giri lasciano grande spazio alla tattica, con Arianna che a 2 dalla fine è in quarta posizione. Suona la campana dell’ultimo giro e vedo Arianna prendere il rettilineo in uscita dalla curva a tutta velocità: triplo sorpasso alle russe Prosvirnova e Konstantivova e all’olandese Schulting, prima posizione e incredibile medaglia d’oro. Fan Club in visibilio al Pala Vela: un sorpasso simile non si vedeva (forse) dalla tappa di Coppa del Mondo di Saguenay 2011.
Nemmeno il tempo di festeggiare e si torna subito in pista con i 500 metri.
Quarti agevoli, semifinali col brivido (avanzata a causa di una manovra scorretta della Schulting, poi squalificata), finale con partenza in quarta posizione, da subito in salita. Il tentativo di rimonta porta Arianna a dare tutto ai due dalla fine: sorpasso interno alla De Vries, boato del pubblico, bandierine che sventolano e…poi però Arianna non si vede più. Nella rincorsa al primo posto, perde infatti il filo sul ghiaccio: caduta e quarto posto finale.
Alla fine della prima giornata Arianna è comunque leader della classifica generale e si qualifica insieme alle sue compagne di nazionale per la finale della staffetta.
Tutto il gruppo del Fan Club fa rientro in Hotel: il programma per la serata prevede "solo" una super cena con 60 persone, per non dimenticarsi di quanto il gruppo sia sempre una componente fondamentale in queste occasioni.
Trascorsa la mattinata tra un'abbondante colazione e un interessantissimo tour di Torino grazie agli amici di Free Turin Tour, prima di trasferirci al Pala Vela un signore ci ferma per strada dicendoci:
“Ma voi siete il Fan Club di Arianna Fontana! Eravate bellissimi sugli spalti con le berrette verdi!”
Insomma, abbiamo lasciato il segno: tocca ora ad Arianna chiudere nel migliore dei modi il weekend torinese.
Il primo ostacolo da superare è rappresentato dai 1000 metri, distanza storicamente "ostile" ad Arianna.
Dopo la vittoria nella sua batteria dei quarti di finale, in semifinale Arianna ingaggia un duello avvincente con la britannica Gilmartin: sembrerebbe una questione di millesimi, proprio come la semifinale olimpica di Vancouver 2010. Invece no: Gilmartin squalificata per un'irregolarità precedente, Arianna ancora in finale!
Gli imprevisti, però, sono sempre dietro l'angolo. La finale dei 1000 m infatti restituisce il peggior epilogo possibile: Arianna viene squalificata per un contatto con l’olandese Van Kerkhof, la Prosvirnova vince l’oro e si porta a +15 su Arianna nella classifica generale.
Nella curva del Fan Club si avverte la delusione per quanto appena successo.
Ma dentro di me penso: "Siamo qui per lei, siamo venuti in tantissimi, la stiamo vedendo inseguire ancora una volta un sogno chiamato Europeo. Dobbiamo farci sentire ed aiutarla!"
Con la voce che ci rimane, diamo vita a un vero e proprio tifo da stadio.
La 3000 m SuperFinal è già alle battute finali.
Arianna rimane in terza posizione fino ai 3 dalla fine.
Quando decide di superare la De Vries, dietro di lei cominciano a muoversi le compagne Peretti e Valcepina: per portare a casa il titolo occorre vincere e mettere un'atleta davanti alla Prosvirnova.
Occorre un vero gioco di squadra.
Suona la campana dell’ultimo giro e proprio sull’ultimo rettilineo Arianna attacca e passa la Konstantivova.
Da dietro non c’è più tempo per nessuna reazione: Arianna è prima, Prosvirnova “solo” terza.
Arianna Fontana è campionessa d’Europa!
Vediamo la sua gioia, il suo sorriso, la vediamo stringere il pugno e salutarci: forse questo titolo è un po' anche "nostro".
La voce termina del tutto con lo strepitoso oro della staffetta femminile, dominata da Arianna, Cecilia, Lucia e Martina.
Attendiamo che Arianna concluda interviste e controlli antidoping e la aspettiamo sul ghiaccio del Pala Vela per una indimenticabile foto di rito.
Le nostre mani indicano il "SEI", numero che rappresenta i Campionati Europei conquistati da Arianna.
Un numero o un verbo: perché in fondo, 11 anni dopo, SEI ancora qua.
E SEI ancora sul tetto d'Europa.